movimento internazionale arte madi italia
 


Movimento Internazionale Arte Madi Italia
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MIRELLA FORLIVESI

Circolarità bicromatiche stellari cm. 45          2003
Plexiglas fluorescente


1973

1990

 

1996

 

MIRELLA FORLIVESI

Figlia di Luigi Forlivesi, giornalista,scrittore,insegnante, medaglia d’ oro alla cultura della presidenza della repubblica, nasce il 27 ottobre 1925 a Pisa, da famiglia senese. Indirizzata adolescente agli studi d’ arte da Fortunato Bellonzi, studia all’ istituto d’ arte di Lucca e pittura all’ accademia di belle arti a Firenze. Dopo un periodo  dedicato alla pittura e alla ceramica inizia a creare nuove forme per gioielli e piccole sculture e, presentata da Lara Vinca Masini, le espone in varie città in Italia e all’ estero; a Parigi espone negli anni sessanta alla Galerie de France dove incontra lo scultore Giacometti, che le acquista un’opera. Insegna disegno e storia dell’arte all’ I.T.F. di Pisa, di Firenze e poi di Milano, città dove negli anni sessanta si trasferisce e lavora. Aderisce fin dagli anni sessanta a vari gruppi di tendenza d’ avanguardia. A Milano incontra Ettore Sttsass ed espone varie volte alla galleria “Il Sestante” da lui diretta. Negli anni settanta esegue le sue prime opere inoggettive usando l’ acciaio e il plexglass, evolvendo spesso le opere da due a tre dimensioni, come le sculture cinetiche “riflessione e moto” in acciaio e le “variazioni su tre facce di un cubo” in acciaio e plexiglass presentate alla Sincron di Brescia e alla Giraldi di Livorno, corredate da un testo di Bruno Munari il cui incontro, significativo e determinante, durerà nel tempo in un sodalizio di stima e amicizia profonda. Negli anni ottanta riscopre con la fotografia antiche tarsie del romanico pisano da cui reinventa forme per dipinti, grafica, sculture in legno, plexiglass, acciaio e bronzo e i gioielli in oro e argento “rosoni comete”, anche in negativo-positivo, esposti nel 1990 a palazzo Lanfranchi nella mostra “materiali ricerca donna”, organizzata dal comune di Pisa, con testo introduttivo di Alberto Veca. Negli anni novanta tornando a progettare come negli anni settanta su tre facce di un cubo, crea forme geometriche “gemine”, contrapposte e colorate internamente e ripiegate sulle diagonali che provocano modularità ritmiche ed effetti di colore e di luce mobile su tableau di cartoncino bianco: “i cromofrangenti in cartorilievo”; le stesse forme in plexiglass diventano piccolle e grandi sculture: “i luciflessori” strutture luminescenti, che espone nella personale del 1993 ad Arte Struktura. Pubblica la monografia a cura di Carlo Belloli “cromofrangenti in cartorilievo+luciflessori” edizione Arte Struktura. Partecipa a numerose mostre personali e di gruppo ed è presente in collezioni pubbliche e private. Fa parte del “Movimento MADI Italia”. 

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