movimento internazionale arte madi italia
 


Movimento Internazionale Arte Madi Italia
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GINO LUGGI


 


 






 

 

GINO LUGGI

Nasce il 13 maggio del 1935, a Bisenti, risiede a Milano dal 1972. Compie studi di pittura e scultura a Roma e a Parigi.
Da una iniziale formazione figurativa, la sua ricerca è andata di volta in volta evolvendosi costantemente, e ne sono testimoni i vari periodi: dal surrealismo all’astratto geometrico, che un tempo era solamente il mezzo per custodire forme euclidee, nelle quali veniva eluso qualsiasi accenno alla circolarità: triangoli e rettangoli che sembravano gravitare in campiture luminose, per arrivare ad un altro intervento rivolto esclusivamente alla forma, e all’essenza cromatica.
Non più il mito saturo del passato che serviva a decorare uno spazio chiuso e ben delineato, bensì un modello componibile per un’area tutta da inventare o immaginare.
A metà degli anni settanta realizza le prime opere inoggettive.
Vario l’interesse di ricerca e di forma, nonché di estetica che lo porta verso il mondo della grafica, realizzando varie edizioni tra cui: “the golden rectangle” omaggio a Fibonacci 1976, presentata ad Arte Struktura-Milano; “luce e forma” 1974 e “il segno” 1978 per l’edizione Duezeta.
La collaborazione con architetti contribuisce allo sviluppo di altre esperienze progettando e realizzando “architetture d’ambiente”, mobili scultura di uso quotidiano.
Nella sua ricerca di una suddivisione della superficie piana in spazi, che conservino un assoluto aquilibrio anche quando subiscono l’aggiunta fondamentale emotiva del colore, è stata particolarmente utile la presa in considerazione del supporto aureo o sezione aurea: il rettangolo i cui lati stanno nel rapporto 1:1.6 ca. Nel 1987 mostra personale “spazio per un artista”, presentata in catalogo da Riccardo Barletta alla Galleria Radice – Lissone. Nel 1993 espone in una mostra personale “rilievo-luce”, presentata in catalogo da Alberto Veca ad Arte Struktura, Milano.
Dal 1995 fa parte del “Movimento Internazionale MADI Italia”, sviluppando forme già configurate negli anni ottanta. Il telaio sagomato sul retro come come sui bordi denuncia l’interesse dell’autore per il valore fisico, oggettuale della tela, fino a rendere esatti e inequivoci gli angoli della fronte:
1999 personale alla Galleria Scalarte – Verona con catalogo introdotto da un testo critico di Carlo Franza.
Nel 2002 organizza una importante collettiva alla Casa del Rigoletto – Mantova patrocinata dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Mantova e presentata in catalogo da un testo crtico diGiuliana Casarin.

ginoluggi@libero.it

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