Margherita Levo Rosenberg
penso i pensieri blu, rossa la
carne
Io
sono un postmoderno
molto d’estate…poco d’inverno
divento concettuale
se mi ferisci…se mi fai male
penso i pensieri
blu, rossa la carne
credo nell’arte, ma solo in
parte
io sono un postrealista
mentre ti guardo…ti perdo di vista
Penso i pensieri blu, rossa la carne è il
titolo della mostra di Margherita Levo Rosenberg,
che inaugura il 10 ottobre alla Galleria Anna Osemont
di Albissola Marina, a pochi giorni dal vernissage, nell’ambito
di Start, della precedente; L’Idea del Cavolo, alla
galleria Artrè di Bruna Solinas a Genova.
Il
titolo di questa nuova personale, mutuato da una filastrocca
dell’artista, pubblicata in apertura del catalogo Naming,
- mostra del 2004, alla biblioteca Berio, a cura dell’Università
di Genova, coi testi del filosofo Oscar Meo e della teorica
della traduzione Laura Salmon – prelude all’installazione di
opere in rosso e in blu, appunto.
Alcuni
pezzi fanno parte di installazioni di più grandi dimensioni,
come Cross Worlds, serie di nove X rosse, a coni di
acetato e plastica su rete metallica, esposta nell’ambito di
Matrix Natura, a cura di Luciano Caramel (Como, chiesa di
San Francesco, 2008); Time’s Breath, tre vortici di coni
di pellicole radiografiche e acetato su rete metallica, esposti
nella mostra Made in Cage, (Castiadas-Cagliari, 2008) a
cura di Mauro Cossu, mentre i Light Zapping, ancora pavé
di coni rossi, tondi, sono reduci dalla mostra Venere
Vincitrice, a cura di Marina Pizzarelli e Dores Sacquegna, al
Castello Carlo V di Lecce, nel 2008.
Inedita
invece l’opera Pinocchio, dove i coni rossi convivono con
i blu, allungati a frangia come capigliature o fronde
rigogliose, prototipo della Teoria dei buchi rossi, di
più grandi dimensioni, che sarà esposta allo SPAC (Spazio
Permanente d’arte e Cultura) di Pieve di Teco, il 31 ottobre
prossimo, in una mostra a cura di Elisabetta Rota: Lo
spazio ritrovato, lo spazio reinventato site specific.
Il 10
ottobre, nella galleria di Anna Osemont, Levo Rosenberg, darà
inizio anche ad una sorta di operazione memoria, dedicata ad una
persona scomparsa precocemente: si tratta di piccoli pensieri
azzurri, rappresentati da riccioli di pellicole radiografiche
trasparenti, che emergono da una serie di fotogrammi anonimi,
scattati chissà in quale luogo, chissà in quale anno, chissà in
quale giorno…
Alcuni
anni fa, qualcuno le affidò tutte le fotografie che la sorella
aveva scattato in giro per il mondo nel corso dei suoi numerosi
viaggi, prima di scomparire, precocemente, per un male
inguaribile. Non poteva conservarle per la cogenza del ricordo
ma non poteva buttarle via. “Investita di un compito che, per
molti anni, non ho saputo affrontare” spiega l’artista, “un
giorno, riguardando queste immagini, che fissano momenti,
sguardi che hanno fatto parte della vita di questa persona, che
in realtà io non ho mai conosciuto, ho provato un impossibile
desiderio che lei comparisse, lì davanti a me, e mi raccontasse
dei suoi viaggi, dei suoi ricordi, della sua vita…
Ma… come
si fa il ready made di una nuvola?”.
E’ così
che Come si fa il ready made di una nuvola? è diventato
il titolo del work in progress
che
compare nelle opere anche come scritta; domanda che l’artista
rivolge al pubblico, attraverso la serie di piccoli e numerosi
quadri che, simbolicamente, continueranno il viaggio di colei
che quest’operazione ha ispirato.
dal 10
ottobre al 7 novembre 2009
inaugurazione sabato 10 ottobre alle 17.30
da martedi
a sabato dalle 16.30 alle 19.30 domenica dalle 10.00 alle 13.00
Galleria Anna Osemont, via Colombo 13-15, 17012 Albissola Marina
(SV) tel/fax 019 486470
galleriaosemont@yahoo.it
www.galleriaosemont.it